In occasione del quarantennale dell’uscita di Una nuova speranza (il 25 maggio 1977), la Lucasfilm decide di realizzare un volume di quaranta racconti affidati ad altrettanti autori, molti dei quali hanno già operato nella galassia lontana lontana e hanno visto fiorire la propria carriera da allora. Nel 2017 esce quindi Da un Certo Punto di Vista (From a Certain Point of View in originale), che vede come protagonisti diversi personaggi di contorno e comparse della pellicola originale, le cui esistenze vengono toccate a vario titolo dalla lotta per il destino della galassia.
Quaranta autori per quaranta racconti e quaranta personaggi: tutto ciò confluisce in un’opera assai particolare, con molti alti e bassi. Il libro è stato pubblicato in Italia da Panini Comics nel dicembre 2021. Ricordiamo che nel 2020 è stato pubblicato negli USA il volume corrispettivo dedicato a L’Impero colpisce ancora, di prossima pubblicazione (maggio 2022) in Italia. In questa recensione, scritta a quattro mani dai redattori Federico Montagner e Daniele Sechi, andiamo alla scoperta dei diversi punti di vista su Episodio IV.
Tra gli autori, come si diceva, si trovano diversi nomi di spicco della letteratura del Canone, tra cui Claudia Gray (Lost Stars, Bloodline, Leia – Principessa di Alderaan, Maestro e Apprendista, Nell’Oscurità, The Fallen Star), Alexander Freed (Battlefront: Compagnia Twilight, la novellizzazione di Rogue One, la trilogia di Alphabet Squadron), Kieron Gillen (Darth Vader 2015, Dottoressa Aphra 2016), Paul S. Kemp (I Signori dei Sith), Daniel José Older (Last Shot, Corsa alla Torre Crashpoint, L’Alta Repubblica – Avventure), John Jackson Miller (Una Nuova Alba e, nel Legends, Kenobi, Cavalieri della Vecchia Repubblica e Cavaliere Errante), Delilah S. Dawson (Phasma, Black Spire) Greg Rucka (Smuggler’s Run, Moving Target, L’Impero a Pezzi, Before the Awakening, Guardians of the Whills), Cavan Scott (Adventures in Wild Space, Tales from Vader’s Castle, Return to Vader’s Castle, Dooku – Jedi Lost, The Great Jedi Rescue, Si Alza la Tempesta, Tempest Runner) Charles Soule (Lando, Obi Wan e Anakin, Darth Vader 2017, Poe Dameron, L’Ascesa di Kylo Ren, La Luce dei Jedi), Chuck Wendig (la trilogia di Aftermath), E.K. Johnston (Ahsoka, Queen’s Shadow, Queen’s Peril), Christie Golden (L’Apprendista del Lato Oscuro, Battlefront II – Inferno Squad), Rae Carson (la trasposizione letteraria de L’Ascesa di Skywalker) e addirittura Pablo Hidalgo del Lucasfilm Story Group.
- Titolo: Star Wars – Da un Certo Punto di Vista
- Autori: AA.VV.
- Data di pubblicazione: 23 dicembre 2021
- Edito da: Panini Comics Italia
- Edizione: copertina flessibile, 512 pagine
- Prezzo: 24 € copertina flessibile/Kindle 13,99 € (ACQUISTA QUI)
Sinossi
In occasione dei quarant’anni dall’uscita nelle sale del film più celebre di tutti i tempi, “Una Nuova Speranza”, quaranta autori si cimentano con racconti brevi che rinarrano i momenti chiave della saga, entrati nella storia del cinema e della cultura popolare, visti dalla parte di personaggi secondari. Un altro punto di vista.
Cosa ci è piaciuto
Un’operazione coraggiosa
Senza dubbio, la trovata del volume antologico sui punti di vista alternativi sulla pellicola originale è apprezzabile per la sua peculiarità. Il formato delle storie brevi ha da sempre avuto uno sviluppo notevole nella letteratura di Star Wars, con vari gradi di successo e sedimentazione tra il pubblico.
Usando l’occasione del quarantennale, viene proposta una raccolta di ampiezza mai vista prima, dove le novelle raccontano Una Nuova Speranza in ordine pressoché cronologico. Tramite i protagonisti, che agiscono all’ombra dei grandi eroi, veniamo a conoscenza di retroscena interessanti o divertenti, introspettivi o avventurosi. Ogni momento della storia da cui tutto è partito viene ampliato quasi a dismisura (e con effetti anche molto controproducenti, come si vedrà) esplicitando le vicende personali di chi ne viene toccato o chi contribuisce al compimento della vicenda, sia esso da un lato o dall’altro dello schieramento della Guerra Civile Galattica, o semplicemente di passaggio.
Nella sua consistente sezione di racconti ambientati su Tatooine, Da un Certo Punto di Vista riprende, rinnova e riaggiorna canonicamente le trame dell’antologia Legends Tales from the Mos Eisley Cantina. Sicuramente leggendo l’opera, adatta anche a una fruizione di lungo periodo, chi cerca l’approfondimento della mitologia e le storie dei personaggi secondari ma curiosi troverà quello che cerca.
L’operazione è anche un tentativo evidente di creare un tessuto connettivo tra la saga principale e l’universo che le gravita attorno. Vi troviamo, infatti, numerosi riferimenti alle opere extracinematografiche del Canone, e diversi personaggi molto amati di queste ultime hanno una storia loro dedicata. L’esempio più rilevante è la famigerata dottoressa Aphra, che fa un’apparizione di poco precedente all’inizio delle sue peripezie a fianco di Darth Vader. Sicuramente non c’è carenza di momenti introspettivi in personaggi inattesi, come la madre adottiva di Leia, Breha Organa. Sono particolarmente frequenti ed evidenti i legami con Rogue One, spin-off uscito al cinema pochi mesi prima della pubblicazione originale della raccolta, che ne sfrutta evidentemente in primo luogo l’onda lunga, e in secondo luogo la vicinanza cronologica. Troviamo così riferimenti alla battaglia di Scarif, dalla quale l’equipaggio della Tantive IV sta ancora scappando, vediamo Mon Mothma dove l’avevamo lasciata in Rogue One, entriamo nella mente del Direttore Krennic poco prima della sua morte, e del Gran Moff Tarkin che pensa alla fine imminente del suo collega e rivale per poi dirigersi verso nuovi orizzonti di gloria. Insomma, con quaranta autori coinvolti in questo interessante progetto collettivo, e la susseguente necessità di reperire decine di spunti per altrettante storie, aspettatevi di tutto!

Concept art di Ralph McQuarrie del Millennium Falcon all’aggancio 94
Alcune storie apprezzate da Federico
Una delle storie dall’indubitabile valore intrinseco è sicuramente Beru Whitesun Lars. In questo racconto, narrato dal punto di vista del personaggio omonimo, apprendiamo delle vocazioni prematrimoniali della giovane Beru, del suo talento nel realizzare il formaggio dal latte blu e, soprattutto, dell’enorme amore che ha elargito al piccolo Luke fin da quando è stato affidato alle cure sue e di Owen. In pochissime pagine il racconto riesce a rendere giustizia a un personaggio alla cui morte, ammettiamo colpevolmente, nella frenesia dell’azione cinematografica non siamo riusciti a tributare giusto rispetto. Senza contare l’enorme carica emotiva sprigionata dalla conclusione del racconto stesso.
Parimenti valide, ma per motivi diversi, sono poi Riti, in cui seguiamo le vicende dei Predoni Tusken che attaccano Luke mentre è alla ricerca di R2 nella Desolazione dello Jundland, e A Un Passo dalla Grandezza. Nella prima storia ad appassionare sono le dinamiche interne alla comunità dei Predoni, in particolar modo quella tra l’anziano capoclan e i giovani ribelli, così come incuriosisce l’approccio che i Sabbipodi hanno nei confronti del vecchio Ben Kenobi e, per estensione, della Forza. La seconda, invece, ci mostra la sequenza della distruzione di Alderaan (ma non solo) dal punto di vista di Tarkin; inutile dire in questo racconto è possibile assistere alla quintessenza della fredda spietatezza del Governatore, espressa molto bene soprattutto in alcune stoccate rivolte contro il Direttore Krennic. Ma, a sugello di una trama così interessante, compare un inaspettato capovolgimento che ha il pregio di aumentare notevolmente la qualità del racconto.
Alcune storie apprezzate da Daniele
Da un Certo Punto di Vista ha, come si è detto, ha il pregio di raccontare alcune storie davvero ottime nell’affrontare le vicende di Ep. IV. Complice la loro collocazione in parallelo con gli ultimi momenti della pellicola, i racconti finali risentono del pathos provato durante la Battaglia di Yavin; capita, così, di poter osservare gli ultimi momenti dei piloti della Ribellione durante il loro eroico attacco contro la Morte Nera, come accade in Piccole Scintille e Figlio del Deserto. Ciò che colpisce emotivamente di questi racconti è senz’altro la consapevolezza che i loro protagonisti sanno di essere prossimi alla fine; questo, tuttavia, non li porta a perdere la loro incrollabile fede nella causa e tantomeno a sottrarsi al loro gravoso compito.
Alquanto originale, seppur con dinamiche già note, è poi Punti di Vista, in cui il protagonista è un anacronistico Lando Calrissian alle prese con il gioco d’azzardo. Il non ancora Barone, infatti, assiste alla messa in onda di un olovideo della distruzione della Morte Nera in cui scorge, senza alcun dubbio, il “suo” Millennium Falcon, venendo portato a riflettere sulla causa Ribelle e il fatto che sia riuscita a coinvolgere persino un contrabbandiere incallito come Han.

Sabbipodi nel deserto di Tatooine in un concept art di McQuarrie
Cosa non ci è piaciuto
Il rovescio: noia e indifferenza
Collegandoci a quanto scritto qualche paragrafo fa: sì, certamente chi vuole l’approfondimento qui lo troverà, ma si imbatterà seccamente nei limiti dello stesso. Per confezionare un simile numero di storie brevi tratte da un film di due ore, gli autori hanno dovuto letteralmente raschiare il fondo del barile.
La raccolta è l‘epitome dell’approfondimento della galassia spinto al proprio massimo livello. Se questo consegna ai lettori storie appassionanti e ben scritte, produce pure gravi difetti. Tra questi abbiamo la grande ridondanza si situazioni già viste e riviste, storie che toccano di sfuggita la macrotrama di Episodio IV tanto per il gusto di mostrarlo, personaggi veramente tra i più improbabili e di interesse bassissimo o nullo per il lettore. Capiamoci: per quale motivo si dovrebbe provare coinvolgimento nelle vicende statiche di un controllore imperiale dei dati, di un droide topo (la cui avventura, peraltro, in originale si intitola Of MSE6 and Men, ispirandosi palesemente al romanzo Of Mice and Men, in italiano Uomini e Topi, di John Steinbeck) o di piloti ribelli lasciati a terra durante la battaglia di Yavin, se non per pigra curiosità accademica o per il gusto fine a se stesso dell’easter egg che ci possiamo trovare? Alla fine di alcuni racconti non rimane nessuna sensazione particolare, al massimo un vago sconcerto per certe pieghe improvvise funzionali a concludere la storia, degne dei colpi di scena poco preparati delle opere di Charles Dickens. Spesso inoltre, lo stile di scrittura di certi autori diventa lento e traballante, altro sintomo di una spinta propulsiva e creativa insufficiente all’obiettivo.
Non vogliamo di certo demonizzare il libro dal momento che è praticamente fisiologico che, in una raccolta così ampia, vi siano picchi di qualità in alto o in basso e molta neutralità tra di essi. Non si possono pretendere quaranta capolavori. Si tratta di porre mente ai suoi difetti, causati dalla stessa ambizione che ne costituisce la ragion d’essere e che è causa dei suoi pregi.

Dettaglio della vignetta di Jeffrey Brown all’interno del volume, nella storia “Troppo lontano”
Un’opera nel limbo
Il seguente punto si potrebbe riassumere nel quesito: “Ma è Canon?” Sullo status di Da un Certo Punto di Vista all’interno delle opere cartacee della saga si possono quantomeno sollevare dei dubbi fondati. Partiamo col dire che formalmente il volume sarebbe canonico. La vicenda madre, quella del film, naturalmente lo è, e i personaggi dei racconti spesso sono identificabili al suo interno. A un primo sguardo, quindi, sembrano esserci tutti i presupposti per la garanzia di canonicità. Sembra che tutto questo sia successo effettivamente ai margini di Una Nuova Speranza. Questa convinzione, però, regge solo poco oltre la lettura della sinossi dell’opera. Infatti, ci sono racconti che presentano problematiche di continuità e di inserimento, sovrapponendosi cronologicamente e sovrascrivendo altre storie canoniche che narrano gli stessi momenti.
In alcuni casi particolari, gli autori dipingono quadri che, ragionevolmente, è impossibile considerare canonici. Questo è ad esempio il caso delle storie realizzate da Ken Liu, Jeffrey Brown e Tom Angleberger. Esse inclinano decisamente verso un gusto per il semplice divertissement fumettistico-letterario e l’umorismo diretto al palese fan service. Tutti questi elementi, uniti alla scarsissima considerazione che la raccolta riceve dai fan quando si tratta di esaminare i giorni cruciali dello 0 BBY, mettono in dubbio lo status di storie canoniche. Fanno altresì pensare di più a un esperimento posto all’incrocio di una direttrice narrativa, una meta-cinematografica e una celebrativa. Che tale iniziativa sia apprezzabile secondo tutti questi punti di vista, è certo; ma la sua lettura lascia un dubbio indissipabile sul ruolo dell’opera.
Commento finale
Da Un Certo Punto di Vista, quindi, rappresenta un libro “sufficiente”; volendo tributare un plauso all’operazione che il romanzo si prefigge, non si può non biasimarne l’esecuzione sotto molteplici aspetti. Per un completista si tratta sicuramente di un acquisto più che raccomandato, ma per chi dovesse trovarsi a scegliere circa l’acquisto di più opere ci sentiamo di suggerire di optare per altro. Senza nulla togliere ad alcuni racconti originali, ben narrati, così come ad alcuni personaggi ben caratterizzati, il resto dell’antologia langue, basando la sua qualità complessiva su quelle poche storie indubbiamente valide. L’intero impianto dell’opera, come già accennato, è penalizzato da storie talvolta solo minimamente collegate a Episodio IV, talvolta assurde, talvolta incomprensibilmente folli, il cui peso specifico è più che bastevole, nonostante i summenzionati racconti validi, a far affondare il romanzo verso una valutazione, nel complesso, decisamente mediocre.
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