Darth Vader (2020) è la terza serie regolare a fumetti canonica dedicata al personaggio omonimo. Essa va a collocarsi, come le precedenti, tra due pellicole della saga cinematografica, sfruttando il periodo di interludio per approfondire le vicende e il personaggio di Vader.
Nel caso presente ci troviamo nei mesi intercorrenti tra L’Impero Colpisce Ancora e Il Ritorno dello Jedi. La scrittura è affidata a Greg Pak e i disegni all’italiano Raffaele Ienco, una nuova squadra nel fumetto starwarsiano.
L’arco narrativo che recensiamo, Il Cuore Nero dei Sith, è uscito in Italia grazie a Panini Comics il 28 luglio 2022, ristampando i primi cinque numeri singoli già usciti negli spillati nei mesi antecedenti.
La vicenda si svolge sostanzialmente in contemporanea con Star Wars (2020), dedicata invece ai personaggi positivi della Trilogia Classica. Le due serie collideranno poi, insieme a Dottoressa Aphra (2020) e Cacciatori di Taglie, nel grande crossover La Guerra dei Cacciatori di Taglie (al quale trovate QUI la nostra guida, anche in formato video su YouTube).
Ricordiamo che invece la serie Darth Vader (2015) era ambientata tra Una Nuova Speranza e L’Impero Colpisce Ancora, mentre Darth Vader (2017) – Signore Oscuro dei Sith si svolgeva nell’immediato post-Episodio III, esplorando le conseguenze della caduta di Anakin Skywalker.
- Titolo: Darth Vader (2020) Vol. 1 – Dark Heart of the Sith
- Data di uscita: 28 luglio 2022
- Autori: Greg Pak, Raffaele Ienco
- Edito da: Panini Comics Italia
- Edizione: Copertina rigida, 128 pagine, 17 cm x 26 cm, colori
- Prezzo: 15,20 € (Copertina rigida – ACQUISTA QUI) / 9,99 € (Kindle – ACQUISTA QUI)
- Contiene: Darth Vader (2020) #1/5
Sinossi
Su Bespin, il Signore Oscuro dei Sith ha rivelato a Luke Skywalker di essere suo padre.
Vedendosi opposto il rifiuto di quest’ultimo a unirsi a lui Vader, nell’immediato prosieguo di Episodio V, si imbarca in una ricerca spasmodica per trovare tutti coloro che hanno contribuito a nascondergli suo figlio e, a suo dire, a renderlo debole e riluttante alla promessa di potere del Lato Oscuro. Accompagnato solo da tre soldati della morte e dal droide analista Z-67, Vader inizia il viaggio dalla fattoria dei Lars su Tatooine, per poi proseguire a Coruscant, dove un indizio lo porterà ad un incontro inatteso: si tratta di Sabé, una delle ancelle di Padmé, figura a capo del movimento degli Amidalani. Tra salti nel passato e nuovi colpi di mano nel presente, la ricerca continua fino a Polis Massa.

L’inizio della missione in solitaria di Vader, accompagnato dai fedeli assaltatori della morte apparsi per la prima volta in Rogue One.
Cosa mi è piaciuto
I disegni
I disegni di Raffaele Ienco sono probabilmente il pregio maggiore di questo arco narrativo. Tranne qualche rara eccezione, come alcune espressioni sui volti umani, le illustrazioni e i colori sono sempre di ottimo livello.
La resa si colloca in un giusto mezzo tra verosimiglianza, grazie alla rappresentazione di tantissimi dettagli e al rispetto delle proporzioni; si nota anche un’atmosfera più fumettistica, quest’ultima riscontrabile nel tratto dei contorni e nell’uso di un’ampia gamma di colori, sia caldi sia freddi (con prevalenza dei secondi) e capaci di armonizzarsi molto bene tra le sequenze.
Insomma, un comparto visivo alquanto notevole quello de Il Cuore Nero dei Sith, che restituisce un’impressione molto vicina ai personaggi e ai mondi rappresentati su schermo e davvero piacevole da osservare per quella che è, quasi sempre, un’ottima fattura artistica.
Una menzione speciale va inoltre alle scene d’azione dinamiche e coinvolgenti, disegnate sempre con un’angolatura diversa da quelle che le precedono, e alle creature aliene.
Se tuttavia la raffigurazione della storia è apprezzabilissima, la trama e l’andamento di quest’ultima impediscono l’immersività, come si vedrà in seguito. I disegni, quindi, non riescono a integrarsi con la scrittura e rimangono un piacere estetico/visivo. Non per loro demerito, naturalmente.
La missione in solitaria
Greg Pak ha fatto una scelta efficace nel distaccare Darth Vader dai ranghi imperiali, facendogli compiere un proprio viaggio di indagine personale. Non si tratta certo di un’impresa inedita (in particolare si ricorda l’arco narrativo Legends Cinque Giorni da Sith o Nove Assassini per Dart Fener), ma è tanto più appropriata quanto si accresce data la natura prettamente investigativa e d’azione della storia de Il Cuore Nero dei Sith.
Anche i tre soldati della morte e il droide forense Z-67 sono comprimari efficaci per sostenere la dinamica, fungendo i primi da esecutori minacciosi e guardie e il secondo da assistente, voce che spiega al lettore e alleggerisce il silenzio cupo e ruminante della vicenda, stridendo con il carattere del padrone, con esiti prevedibili.
Cosa non mi è piaciuto
Ridondanza con altre opere (ripartire da zero?)
Il Cuore Nero dei Sith è un inizio di serie che soffre di un vulnus davvero grave: l’ambizione degli autori di ripartire da zero.
La premessa narrativa, come si è detto, è una ricerca di informazioni e persone coinvolte nella vita del figlio di Darth Vader, mossa soprattutto da una furia vendicativa. Sfortunatamente, si tratta sia in linea teorica che pratica degli stessi passi percorsi dal Signore Oscuro in Darth Vader (2015), laddove la ricerca coadiuvata dalla dottoressa Aphra mirava alla scoperta dell’identità di Luke Skywalker.
Si sfociava poi in un viaggio su Tatooine (anche qui alla fattoria dei Lars e alla casa di Obi-Wan Kenobi) e poi su Naboo per scoprire che il bambino che Padmé attendeva non era morto con lei. Tutto ciò, naturalmente, si accompagna alla vendetta del Sith sui responsabili. Stesse tappe, stesse dinamiche, senza nemmeno coronare il viaggio con l’ottenimento di risultati.
L’impressione è che questa prima serie, che all’interno del panorama canonico è fondativa del lato cartaceo della caratterizzazione di Vader, sia stata completamente tralasciata.
Non vi è alcun riferimento a questa vicenda passata, davvero troppo simile alla presente per integrarsi armoniosamente nel Canone, tanto più che in questa sede le nuove informazioni raccolte da Vader non sono di alcuna rilevanza per il suo rapporto con Luke, e anche gli Amidalani sono un avversario che non ha avuto nessun ruolo nel “plagiare” quest’ultimo. In questa storia si è proceduto come se non esistessero altre esplorazioni del tema.
Nel lettore si crea dunque un forte sentimento di noia, ripetitività e ridondanza. La volontà di ricominciare da zero è intuibile anche nel vasto uso di riferimenti all’epoca repubblicana, ai prequel e nei flashback usati senza alcuna moderazione. È un atteggiamento “archeologico” che legittima la storia ancorandosi alle pellicole, presente in molte delle prime opere canoniche. Per di più, nel prosieguo entrambe le serie fanno seguire all’indagine un approfondimento del rapporto conflittuale tra Vader e l’Imperatore.
Ci sono ugualmente differenze degne di nota. Soprattutto dal lato Naboo, la posta in gioco emotiva è stata elevata moltissimo dalla presenza di molti personaggi legati al passato di Anakin Skywalker con Padmé e dalla visita alla di lei tomba, sebbene essa fosse inutile dal punto di vista pratico. Insomma, tanti elementi rendono questo nuovo inizio davvero poco convincente.

Darth Vader arriva alla tomba della defunta moglie, Padmé.
Falsi colpi di scena
Nonostante si tratti di un tipico espediente fumettistico, il cliffhanger alla fine del primo numero è del tutto privo di efficacia o di suspence, lasciando altresì increduli e infastiditi proprio dalla consapevolezza della sua ovvia inconsistenza.
Nemmeno per un istante il lettore può credere veramente che la donna rivelatasi a Vader sia Padmé rediviva e non una delle sue ancelle; farlo credere è veramente inutile. Come si scopre poche pagine dopo, si tratta infatti di Sabé, una delle sosia della defunta senatrice nonché moglie di Anakin Skywalker.
L’ombra della regina ritorna nella vita del protagonista dopo le sue importanti comparsate in Queen’s Shadow, Queen’s Peril e Queen’s Hope, creando per un certo periodo una squadra bizzarra e per certi versi interessante, riprendendo dunque diversi spunti narrativi della discussa trilogia di E.K. Johnston dedicata a Padmé. Il colpo di scena che la introduce suscita ulteriore fastidio per la sua pretesa impossibile da rispettare nei riguardi di una storia, che sin dal principio appare come superflua.
Difformità di lessico
Nella versione italiana, sono state operate scelte di traduzione che non rispettano la terminologia in-universe comunemente stabilita. Vedasi in tal senso il caso di “death troopers” tradotto come “assaltatori della morte” e non “soldati della morte”. Direttamente collegate a questo sono le varie sequenze dei flashback risalenti alla trilogia prequel, dove i dialoghi non riprendono sempre l’adattamento cinematografico italiano.
Si tratta di un punto di rilevanza maggiore di quanto sembri, dato che termini difformi tra un’opera e un’altra straniscono il lettore e di certo non aiutano il suo coinvolgimento. Pertanto, il giudizio sull’edizione non può che risentirne.
Nel narrare un universo unitario e per lo più coerente, è necessario avere costanza nelle scelte lessicali in modo da restituirne proprio questa impressione.

Sulle tracce di coloro i quali hanno nascosto alla galassia il segreto di Padmé, il Signore Oscuro finisce vittima di un’imboscata.
Commento finale
Lo sceneggiatore Greg Pak e il disegnatore Raffaele Ienco confezionano Il Cuore Nero dei Sith, primo arco narrativo della serie regolare Darth Vader (2020). Questo nuovo inizio si concentra sulle conseguenze subite dal personaggio di Vader dopo L’Impero Colpisce Ancora, portandolo di nuovo su Tatooine e Naboo onde fare i conti con il suo passato connesso a Padmé Amidala e, di conseguenza, al figlio Luke.
Tuttavia, l’inizio della nuova serie delude molto e appare principalmente superfluo, non riuscendo convincentemente nel suo obiettivo di approfondire il protagonista e apportare rivelazioni degne di nota. In linea di massima, la storia ripercorre troppo pedissequamente la precedente Darth Vader (2015), che non viene affatto tenuta in conto, altrimenti la presente avventura non sarebbe avvenuta.
Gli accadimenti sono molto assimilabili e i pianeti visitati sono quasi tutti gli stessi. Anche i continui flashback e richiami al passato risultano in pesantezza e noia, alleviata in buona parte da un comparto di disegni di altissimo livello e da sequenze di azione movimentate e coinvolgenti. Nel complesso, una storia dalla grande ambizione di ripartire da zero, ma che non merita la promozione.
Che cosa ne pensate di questo primo arco narrativo di Darth Vader (2020), Il Cuore Nero dei Sith? Lo acquisterete? Fatecelo sapere nei commenti! Vi ricordiamo che potete trovarci anche su Telegram con il nostro canale ufficiale https://t.me/swlibricomics e la chat https://t.me/SWLibriComicsChat
Vi ricordiamo inoltre che è ora attivo il nostro store con il merchandising ufficiale Star Wars Libri & Comics.
Opere correlate:
– Darth Vader (2015);
– Darth Vader (2017);
– Queen’s Hope;
– Queen’s Shadow;
– Star Wars (2015);
– Star Wars (2020).