Come da tradizione, assieme a una nuova pellicola torna un altro classico del nostro sito: i riferimenti alle altre opere Star Wars e gli easter egg visti durante L’Ascesa di Skywalker!
Il film, lo ricordiamo, è nelle sale dallo scorso 18 dicembre ed è considerato il capitolo conclusivo della Saga degli Skywalker, iniziata nel lontano 1977 con Una Nuova Speranza.
Ai link riportati qui di seguito potete trovare anche quelli dedicati a Rogue One, Gli Ultimi Jedi e Solo.
ATTENZIONE, SEGUONO SPOILER
Il messaggio dell’Imperatore
I morti parlano! Sicuramente un inizio al fulmicotone quello di Episodio IX: L’Ascesa di Skywalker, il quale introduce praticamente in medias res il ritorno di Darth Sidious e il fatto che abbia rivelato il suo ritorno a tutta la galassia mediante una trasmissione diffusa su tutti i canali.
Incredibilmente, questo messaggio audio è stato ascoltabile solamente durante un evento in-game legato al celeberrimo videogioco Fortnite lo scorso 14 dicembre.
Infine il lavoro di generazioni è completo. Il grande errore è stato corretto. Il giorno della vittoria si avvicina, il giorno della vendetta, il giorno dei Sith!
– Il messaggio trasmesso da Palpatine alla galassia
Fuoco e fiamme
Parlando di elementi apparsi sul grande schermo iniziamo con una chicca davvero per pochi: il pianeta sul quale Kylo Ren si reca all’inizio del film è Mustafar.
Giunto sul vulcanico pianeta per recuperare un Puntatore che gli permetta di raggiungere il leggendario pianeta occulto dei Sith Exegol, il leader Supremo affronta in una sorta di foresta in fiamme quelli che sono dei nativi o lealisti Sith, incaricati di proteggere l’artefatto.
Ma la cosa che sorprende maggiormente è notare come la vita stia rifiorendo sull’inospitale pianeta, una volta sede della Fortezza di Darth Vader.
L’interrogativo è presto risolto, in quanto è spiegato nel videogioco in realtà virtuale Vader Immortal.
Ambientato in un periodo imprecisato tra il 12 BBY e lo 0 BBY, vede Vader intenzionato a utilizzare la sconfinata energia dell’artefatto più sacro per i Mustafariani, la Bright Star, al fine di generare un altro squarcio nella Forza e riportare in vita Padmé come già tentato nel finale dell’arco a fumetti Darth Vader (2017).
Tale strumento in passato, attivato da una certa Lady Corvax per cercare di riportare in vita il defunto marito, aveva reso Mustafar un’inospitale landa vulcanica, distruggendo completamente la vita vegetale.
Ovviamente Vader viene fermato da una discendente di Corvax sensibile alla Forza, distruggendo l’Aeon Engine poco prima che venga sovraccaricato dalla potenza della Bright Star, a un passo dall’annientamento definitivo del pianeta. L’interruzione di questo processo ebbe l’effetto inverso di avviare una rifioritura della vita sul pianeta, i cui primi effetti si vedono già in Rogue One.
Cloni e predoni
Giunto su Exegol Palpatine rivela che Snoke era solamente una sua pedina, ed è possibile vedere alcuni cilindri di clonazione contenenti alcuni cloni. L’elemento curioso è che sembrano essere caratterizzati dalle menomazioni viste nei due capitoli precedenti della trilogia (che sappiamo essere state causate da Luke Skywalker prima del 28 ABY), indice che Sidious abbia bisogno che compaia come sfregiato.
Sicuramente verranno date maggiori informazioni nella serie a fumetti The Rise of Kylo Ren.
Ragazzo mio… ho creato io Snoke”.
– Palpatine, a Kylo Ren
Contrariamente a quanto magari ipotizzabile in un primo momento, i sei membri dei Cavalieri di Ren oltre al Leader Supremo del Primo Ordine, non sono degli allievi Jedi alleatisi con Ben dopo la distruzione dell’Accademia di Luke nel 28 ABY.
I Cavalieri sono una sorta di gang di predoni spaziali dediti a una vita senza regole e leggi, nonché utilizzatori del lato oscuro, senza però aver mai avuto nemmeno un addestramento di base.
Artefatti e mondi avvolti nella malvagità
Non solo Mustafar appare in qualche modo legato ai Sith come spiegato nell’arco a fumetti Fortezza Vader, ma scopriamo anche di un nuovo mondo dal quale Palpatine è pronto a tornare a governare con la paura sulla galassia intera.
Si tratta di Exegol, definito da 3PO il pianeta occulto dei Sith. Situato nelle Regioni Ignote, è avvolto da una turbolenta nuvolosa impossibile da navigare senza i due Puntatori esistenti, nonchè luogo dove Palpatine ha allocato per anni risorse e mezzi come detto nel romanzo de Gli Ultimi Jedi.
Grazie a questa scoperta finalmente risultano anche più chiare le parole di Thane Kyrell in Lost Stars che avevamo riportato in questo famosissimo approfondimento.
[…] erano passati anni dall’ultima volta che Palpatine era stato su Coruscant. Che cosa l’aveva tenuto lontano dal suo trono… e perché?
– Thane Kyrell medita sulla lontananza dell’Imperatore da Coruscant [Lost Stars]
Su Kef Bir -una delle lune dei pianeta Endor, oltre a quella boscosa vista ne Il Ritorno dello Jedi– si trovano i resti della seconda Morte Nera, luogo dove giace il secondo Puntatore per raggiungere la roccaforte dell’Imperatore.
Grazie al pugnale Sith, Rey si avventura tra i resti dell’esplosione sino a giungere alla torre dell’Imperatore dove trentun anni prima Darth Vader tornò a essere Anakin Skywalker, salvando il figlio e mettendo apparentemente fine alla vita del suo Maestro.
Qui, in una stanza laterale, Palpatine aveva portato evidentemente con sè degli artefatti, tra cui uno dei due Puntatori esistenti. Rey lo raccoglie, non senza però aver vissuto un’esperienza simile a Luke nella grotta di Dagobah e quella da lei stessa vissuta nella caverna sommersa di Ahch-To un anno prima.
Tali luoghi, infatti, potenti nel lato oscuro, mostrano a chi vi si avventura le peggiori paure: questa volta per la mercanti di rottami non c’è più il timore di non essere nessuno avendo iniziato a ricordare, ma quella di essere inesorabilmente destinata a un destino di malvagità.

Kylo Ren e Rey si fronteggiano dinanzi al trono nella torre dell’Imperatore tra i resti della seconda Morte Nera.
Si ricordano che esistono altri pianeti permeati dal lato oscuro e cari ai Sith: Moraband, Malachor e Ashas Ree (recentemente reintrodotto nel canone grazie alla serie animata Resistance).
42
Non solo la risposta alla domanda fondamentale sulla Vita, l’Universo e Tutto quanto, se ben ricordate la Guida Galattica per gli Autostoppisti di Douglas Adams. 42 sono anche gli anni ogni qual volta si celebra la Festa degli Antenati degli Aki-Aki su Pasaana, come ci racconta C-3PO, nonché gli anni passati da quel lontano 1977 in cui la Saga ha avuto inizio.
Un Impero Oscuro
Nel corso di tutto il film, come si vedrà anche in seguito, non mancano certo i riferimenti a Il Lato Oscuro della Forza (Dark Empire), vero e proprio capolavoro a fumetti della Dark Horse risalente al 1991.
Arroccato con la sua flotta nel mondo del Nucleo Byss, l’Imperatore (sei anni dopo Endor) rivela alla galassia il suo ritorno grazie all’impiego di cloni, anche mediante la conversione al lato oscuro di Luke Skywalker e con l’attacco ad alcuni mondi chiave della Nuova Repubblica come Mon Cala mediante l’impiego dei colossali Devastatori di Mondi.
Anche in quel caso l’obiettivo era il medesimo: avvolgere la galassia in un regno del lato oscuto della Forza.
Oltre al pianeta fortezza e alla flotta di nuove superarmi bisogna anche menzionare la capacità di Darth Sidious di essere scampato alla morte.
La forma in cui lo vediamo è un corpo non morto -non si sa se clone o meno- sostenuto da macchine e da alchimia e poteri Sith, elemento che ricorda molto la dottrina chiamata Mechu-Deru apparsa nel Legends.
Questo particolare sapere del lato oscuro permette ai Sith di manipolare la meccanica per creare nuove aberrazioni biomeccaniche e comunque fondere l’alchimia con la tecnologia. Tale sapere avebbe potuto permettere la costruzione del macchinario che tiene sospeso tra la vita e la morte Palpatine.
Un ultimo elemento da citare in riferimento all’arco a fumetti riguarda la capacità del Signore dei Sith di trasferirsi in un altro corpo dopo la dipartita. Come Luke in Epsiodio VI, su Exegol Rey viene indotta a usare il proprio odio per abbattere l’antagonista e completare così la vendetta dei Sith attesa da oltre mille anni.
Nel capitolo conclusivo della trilogia Dark Empire intitolato La Fine dell’Impero, Sidious cerca di trasferire il suo spirito malvagio dentro il neonato Anakin Solo, terzogenito di Han e Leia.
Il tentativo viene arrestato da Han che spara all’Imperatore e al re di Ganath (un ex-Jedi) che si sacrifica frapponendosi tra il Sith morente e il bambino stretto da Leia.
Superarmi, tante superarmi
Non una quarta Morte Nera, ma tanti superlaser equipaggiati sotto ogni Star Destroyer della Flotta Sith su Exegol.
Apice dello sviluppo di miniaturizzazione della tecnologia della Morte Nera, come visto col cannone da sfondamento usato su Crait, questa nuova macchina bellica viene impiegata contro l’inerme Kijimi.
I colpi ripetuti sembrano “martellare” in direzione del nucleo, portandolo a un livello di instabilità che dà origine all’esplosione dall’interno.
Sicuramente un esagerazione per molti… ma per altrettanti un richiamo allo scanzonato periodo dei libri Bantam Spectra, nel quale le superarmi erano praticamente all’ordine del giorno nella galassia del post-Endor.
“Oh no, non un’altra superarma!”
– Han Solo [L’Arma Segreta]
Guarigione della Forza
Anticipata nella settima puntata di The Mandalorian, ma reintrodotta nel canone grazie al videogioco L’Insurrezione, la cura di ferite mediante il trasferimento di energia vitale è un elemento ricorrente soprattutto nelle opere Legends, basti pensare al videogioco Knights of the Old Republic o Eredità.
Il figlio dell’Imperatore
Sicuramente un elemento dai potenziali sviluppi narrativi interessantissimi. Darth Sidious ha avuto un erede. Non sappiamo se il figlio sia stato concepito naturalmente oppure sia frutto di un esperimento (magari intenzionato a replicare il miracolo del concepimento del Prescelto?).
Tale colpo di scena verrà approfondito sicuramente in futuro, tuttavia i conoscitori dell’Universo Espanso ricorderanno bene che non è la prima volta che viene presentato un erede di Palpatine.
Nella serie per giovani lettori Jedi Prince, una delle più controverse del Legends, veniva introdotto il mutante Triclops. Secondo le voci venne dato alla luce dall’umbarana Sly Moore (Alto Assistente Amministrativo di Palpatine ai tempi della Repubblica) in seguito ad alcuni esperimenti correlati agli studi di Darth Plagueis.
Triclops è il segreto più oscuro e meglio custodito dell’Impero. Gli unici imperiali a conoscenza della sua esistenza sono i membri più potenti della classe dirigente imperiale, come i Gran Moff”.
– Il Principe Jedi Ken [Jedi Prince: Mission to Mount Yoda]
Il mutante, considerato un esperimento fallito, venne imprigionato e sottoposto a elettroshock per la maggior parte della sua vita, in quanto i Profeti del Lato Oscuro non riuscirono a plasmarlo in un Occhio dell’Imperatore (un agente del male di livello superiore a quello di Mano dell’Imperatore posseduto ad esempio da Mara Jade).
Spedito nelle miniere di spezia su Kessel, divenne padre di Ken, protagonista della serie Jedi Prince... facendo così di Ken il nipote di Darth Sidious.
Con l’aiuto di Luke Skywalker e del figlio, riuscì a sfuggire dalla presa imperiale, unendosi alla Nuova Repubblica.
Voci e volti noti
Sicuramente ai più attenti non sarà sfuggito il cameo del Maestro John Williams nei panni di un barista munito di benda nella taverna su Kijimi, poco prima che i protagonisti incontrino Babu Frik.
In più una curiosità interamente legata al doppiaggio italiano: l’assaltatore del Primo Ordine che subisce il trucco mentale di Rey ha la voce dello youtuber Fabio Rovazzi.
Per quanto riguarda l’adattamento italiano, è interessante notare il ritorno di Francesco Vairano come voce di Darth Sidious, dopo la memorabile interpretazione del personaggio ne La vendetta dei Sith. Vairano aveva recentemente prestato voce all’Imperatore anche in Jedi: Fallen Order.
Non è stato invece riconfermato Massimo Foschi, storico doppiatore di Darth Vader, mentre al suo posto è stato chiamato Luca Biagini, già voce del Signore dei Sith in Rebels.
Per concludere la parentesi riguardante le voci italiane, non è passato inosservato l’impiego di Antonio Sanna e, soprattutto, di Federica De Bortoli, rispettivamente chiamati a doppiare il generale alleante Enric Pryde e la contrabbandiera Zorii Bliss. Sebbene al grande pubblico questi nomi possano dire ben poco, gli spettatori più attenti avranno riconosciuto nelle loro voci quelle del Gran Moff Wilhuff Tarkin in Rogue One: A Star Wars Story e di Padmé Amidala nell’intera trilogia prequel.
Introdotto nella miniserie Lealtà e menzionato in Spark of the Resistance, fa la sua comparsa anche Aftab Ackbar, figlio del noto ammiraglio Mon Calamari eroe della battaglia di Endor e morto nel corso dell’attacco del Primo Ordine alla Raddus dopo l’evacuazione di D’Qar.
Poe Dameron si rivolge a lui chiamandolo “Junior”.
Nella folla di gente comune radunata su Ajan Kloss per celebrare la vittoria finale contro le forze del male si può scorgere anche il Corsaro Cremisi, visto in Episodio VII e nel volume Tales from a Galaxy Far, Far Away: Aliens – Volume I.
In quest’ultima opera rinviene un tesoro di importanza inestimabile per il Conte Dooku decenni addietro: il clone difettoso Kix, visto nella serie animata The Clone Wars.
Salvatolo dall’ibernazione e arruolatolo nella sua banda di pirati è probabile che anche lui sia presente sul pianeta boschivo nel 35 ABY.

Il Corsaro Cremisi e la sua ciurma alla ricerca di un favoloso tesoro. Illustrazione di Tyler Scarlet.
Roger roger!
In una delle scene sicuramente più emozionanti della pellicola, 3PO acconsente a vedersi cancellata la memoria affinchè i protagonisti possano vedersi tradotta la scritta nelle antiche rune Sith sul pugnale recuperato nel Deserto Proibito di Pasaana.
Proprio nel momento in cui si appresta a “dare un’ultima occhiata ai suoi amici”, alle spalle del droide protocollare più loquace della galassia compare la sagoma inconfondibile di un droide da battaglia comandante di tipo B1, caratterizzato dalla calotta color giallo.
Addestramento completo
Un’altro momento sorprendente riguarda la verità sull’addestramento di Leia: ella infatti ha ricevuto un addestramento completo nelle arti Jedi.
Sino a oggi era stato evidenziato come la gemella minore avesse ricevuto solo delle rudimentali lezioni, come esercizi di meditazione e connessione alla Forza, come visto ne Gli Ultimi Jedi.
Quello che vediamo ne L’Ascesa di Skywalker è completamente diverso: ella ha addirittura costruito la sua spada laser dalla lama azzurra, segno di un avanzato livello di conoscenza della Forza, ed è in grado di “chiamare” il figlio attraverso la galssia, una sorta di versione più debole della proiezione astrale usata da Luke Skywalker su Crait.
Durante il suo racconto, lo spirito della Forza di Luke informa Rey della visione avuta dalla sorella l’ultima sera di addestramento, confermando quello che viene detto in Bloodline, ovvero che a un certo punto Leia abbia deciso di accantonare il suo ruolo da Jedi per dedicarsi completamente alla politica dell’ancora instabile Nuova Repubblica.
Anche nel Legends Leia seguiva il medesimo percorso, diventando anche Capo di Stato della Nuova repubblica dopo Mon Mothma, tuttavia l’abbiamo vista sporadicamente vestire i panni della Jedi.
Nel romanzo Planet of Twilight di Barbara Hambly (facente parte di una sorta di trilogia assieme a Sulle Orme dei Cavalieri Jedi e L’Arma Segreta), ella affronta in duello l’Hutt ex-Jedi Beldorion brandendo la sua spada dalla lama gialla.
Qualche anno dopo ella utilizza un’arma dalla lama cremisi contro Tsavong Lah, Warmaster degli Yuuzhan Vong, in un duello sul pianeta Duro nel corso degli eventi di Balance Point.

Leia affronta l’Hutt Beldorion in duello con la sua spada. Illustrazione proveniente dal The Essential Reader’s Companion.
Il bivio
Dopo aver avvertito la morte della madre ed essersi visto risparmiare la vita grazie alla Guarigione della Forza da parte di Rey, il conflitto in Kylo Ren è più grande che mai.
Riflettendo sul suo recente operato tra le rovine della Morte Nera II, viene però raggiunto da un ricordo del padre Han Solo con il quale ha uno struggente diaologo.
La curiosità di tutto ciò però riguarda il fatto che ricalca quello di Episodio VII sulla Base Starkiller. Solo che questa volta è Kylo Ren a scomparire (“tuo figlio è morto” aveva detto solo un anno prima), lanciando tra le onde di Kef Bir la spada Ben Solo ritorna dall’oscurità.
Prima di congedarsi definitivamente dal ricordo di Han Solo, Ben si appresta ad ammettere come sia dispiaciuto del gesto compiuto, tuttavia il padre lo ferma con il suo caratteristico “lo so”.
“Sei solo un ricordo”.
“Un tuo ricordo”.
– Kylo Ren affronta il ricordo del padre

La scelta di Kylo Ren, come illustrata nel fumetto de Il Risveglio della Forza.
Tempesta della Forza
Una delle immagini più potenti della pellicola è indubbiamente quando l’Imperatore rinato grazie all’energia vitale della Diade scatena una Tempesta della Forza composta dai leggendari Fulmini Sith. Sicuramente l’incredibile portata dei fulmini è legata anche al lato oscuro che permea completamente Exegol, che amplifica i poteri di Darth Sidious permettendogli di colpire la flotta corsa in aiuto della Resistenza, generando una sorta di impulso elettromagnetico mirato.
Tale dimostrazione di potere è chiaramente ispirata al potere visto nell’ormai ricorrente Il Lato Oscuro della Forza (Dark Empire), dove il clone di Palpatine scatena questo incredibile maelstrom di energia oscura e fulmini non solo in grado di devastare superfici planetarie e navi stellari, ma anche fungere da vero e proprio wormhole per muoversi attraverso distanze incommensurabili.
Ed è proprio questa tempesta che, alla fine della serie a fumetti Dark Horse, poneva apparentemente fine al nuovo regno del clone e alla suo Super Star Destroyer Eclipse.

La Tempesta di Forza. Immagine proveniente dall’Handbook 3: Dark Empire, matite di Isaac Buckminster Owens.
La flotta libera della galassia
Nell’atto finale de L’Ascesa di Skywalker Lando Calrissian ha il gravoso compito di trovare alleati della Resistenza in giro per la galassia e chiamarli a raccolta per la battaglia finale.
Nell’ora più buia, quando tutto sembra perduto, un’enorme flotta di fregate e caccia stellari arriva su Exegol – come già avevamo visto nel trailer. Tra le navi, si intravedono diverse conoscenze: il Fantasma, la fregata leggera modello VCX-100 vista in Star Wars Rebels e Rogue One, un trasporto d’addestramento Jedi (forse la Crucible su cui serviva il droide Huyang e poi recuperata dal pirata Hondo Ohnaka), degli Ala-U, dei caccia Naboo N-1 (direttamente da La Mianccia Fantasma e L’Impero a Pezzi), la Shadow Caster (nave della cacciatrice di taglie mandaloriana Ketsu Onyo, vista anch’essa in Rebels), la Eravana (la nave abbandonata da Han ne Il Risveglio della Forza), un YT-2400 (lo stesso modello dell’Outrider di Dash Rendar apparsa ne L’Ombra dell’Impero e nell’edizione speciale di Una Nuova Speranza) e la Colossus di Star Wars Resistance.
Tutti i Jedi
Nel momento più difficile per Rey, con Ben apparentemente morto e Darth Sidious rigenerato completamente, ella riesce a entrare in comunione con la Forza, avvertendo le voci dei Jedi delle generazioni passate, pronte a sostenerla nello scontro finale.
Grazie ai titoli di coda, è possibile elencarli tutti: Obi-Wan Kenobi, Anakin Skywalker, Ahsoka Tano (la sua morte sembra quindi confermata nel 35 ABY), Yoda, Mace Windu, Adi Gallia, Qui-Gon Jinn, Kanan Jarrus, Luminara Unduli, Yoda e Aayla Secura.
Una sensazione
Mentre i nostri eroi si trovano intrappolati campi mobili nel Deserto Proibito di Pasaana Finn, temendo per la propria vita, si appresta a fare una confessione a Rey che viene interrotta dal mutare della situazione.
La sua intenzione si rende manifesta nell’ultimo atto del film: egli non intendeva confessare alla ragazza un sentimento, come si potrebbe essere indotti a credere in un primo momento.
Finn infatti, quando il trasmettitore del segnale per lasciare Exegol viene spostato sull’ammiraglia del Generale Alleante Pryde, “avverte” il cambiamento di obiettivo mediante una non meglio specificata percezione.
Quando Rey muore, inoltre, l’ex-assaltatore avverte il tragico evento, il che significa una sola cosa: Finn è sensibile alla Forza e voleva dirlo all’ultima Jedi.
Sarà lui assieme a Karr Nun Siq di Force Collector e Mika Grey di Resistance uno dei possibili candidati allievi per il nuovo Ordine Jedi che Rey instaurerà?

Finn si appresta ad affrontare Kylo Ren nell’adattamento a fumetti de Il Risveglio della Forza.
Una galassia nuovamente libera
Analogamente alle scene finali de Il Ritorno dello Jedi, vediamo diversi luoghi della galassia lontana lontana: solo che questa volta non ci sono celebrazioni o festeggiamenti, in quanto vediamo solamente alcuni Star Destroyer del Primo Ordine abbattuti dalla gente comune, ribellatasi alla tirannia del regime.
Oltre a Jakku e Città delle Nuvole su Bespin, possiamo rivedere anche il Villaggio dell’Albero Luminoso di Endor e il coraggioso Ewok Wicket W. Warrick, interpretato ancora una volta da Warwick Davis.
Proprio nella scena dedicata alla Luna Boscosa è possibile vedere che è stata attuata la Manovra di Holdo, vista in Episodio VIII.
Una manovra di Holdo? Quella riesce una volta su un milione.
– Finn
La medaglia di Han
Forse la vera e propria chicca dell’articolo. Dalla serie regolare Star Wars (2015) sappiamo che Han Solo, nella sua carriera da canaglia costellata di alti e bassi, ha creato diversi duplicati della medaglia ricevuta nel finale di Una Nuova Speranza, al solo fine di usarla come pegno per racimolare con l’inganno dei crediti. Se ne ha la prova di ciò durante l’arco Le Ceneri di Jedha.

Una medaglia, se ben sfruttata, permette di recuperare non pochi crediti. Tavola da Star Wars (2015) 43.
Nel ricongiungimento finale degli eroi sul pianeta boschivo Ajan Kloss, Maz Kanata consegna a Chewie la Medaglia al Valore di Han, rimasta stretta nelle mani di Leia nei suoi ultimi momenti.
Mancando una scena che si intravede nel trailer, presumiamo che l’oggetto sia caduto dalle mani della Principessa di Alderaan dopo essere spirata, e che Maz l’abbia raccolta appunto per darla al Wookiee.
Ma proprio qua entra in gioco il sapere di Libri & Comics: e se così propriamente non fosse?
Ci sembra giusto premettere che la versione canonica dell’evento sarà senza ombra di dubbio quella presentata nelle righe sopra, tuttavia ci siamo ricordati di quello che potrebbe essere un easter egg nell’easter egg.
Nel romanzo Force Collector, facente parte della collana Journey to the Rise of Skywalker, circa quattro anni prima di Episodio VII il protagonista Karr si reca su Takodana presso il castello della regina pirata per saperne di più sul passato dei Jedi.
Il ragazzo è sensibile alla Forza e -analogamente a Quinlan Vos e Cal Kestis– possiede il dono della psicometria, ovvero la capacità di vedere e percepire la storia di un oggetto inanimato semplicemente toccandolo. Nel corso dell’incontro con la donna millenaria quest’ultima mette alla prova le abilità del ragazzo, ponendo nelle sue mani la medaglia che Solo le aveva lasciato come pegno anni addietro per pagarsi da bere.
La rivelazione? Che quell’oggetto è sì originale e non una copia, ma si tratta della medaglia di Luke. Sicuramente Maz non si permetterebbe mai di dare consapevolmente a Chewbacca l’oggetto sbagliato, ma è un dubbio che in un primo momento ci ha colto durante la visione.

Karr Nun Siq, protagonista sensibile alla Forza del romanzo Force Collector, nonché collezionista di artefatti Jedi. Illustrazione di Toni Foti per la copertina della pubblicazione.
Ci sono cose più forti del sangue
Distrutto lo spirito del Signore Oscuro dei Sith, la galassia sembra riscopire la pace, almeno per il momento.
Mentre il Millennium Falcon si appresta ad atterrare nei pressi della fattoria abbandonata dei Lars su Tatooine, un gruppo di Jawa nei pressi del loro cingolato urlano l’iconica frase “utinni!”. Questa espressione, grazie al Tutto Quello che Non Sai, sappiamo voler significare “su, andiamo” o “avanti”.
Qui Rey, dove tutto è iniziato, si appresta a seppellire per sempre le spade dei due gemelli Skywalker.
La sua nuova spada invece (difficile capire se si tratta di una a doppia lama, ma sembra proprio di sì) vede l’impugnatura ricavata dal suo bastone e presenta una lama gialla, colore apparso per la prima volta in live action.
Canonicamente i cristalli kyber di questo colore appartengono alle armi delle Guardie del Tempio Jedi, custodi dei Jedi e del loro sapere: esattamente lo stesso ruolo ora ricaduto sulle spalle di Rey.
In un ultimo frangente, così come apparvero a Luke su endor gli spiriti di Anakin, Obi-Wan e Yoda, all’ultima Jedi appaiono fuori dalla fattoria Luke e Leia, investendola del “titolo” che spetta ai salvatori della galassia attraverso tre generazioni: Rey nessuno si è guadagnata il nome Skywalker.
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