Nuovo romanzo canonico pubblicato da Panini Comics Italia, La Principessa e la Canaglia vede protagonisti Han Solo e Leia Organa nel periodo immediatamente successivo al finale di Episodio VI, nel quale si svolgono le loro nozze e la luna di miele a bordo della lussuosa nave Halcyon, ambientazione in-universe dell’hotel Galactic Starcruiser del Walt Disney World in Florida.
Alla penna del volume si ritrova Beth Revis, scrittrice statunitense già vista all’opera in Da un Certo Punto di Vista e nel convincente prologo di Rogue One, intitolato Rebel Rising.
Curiosamente, il titolo risulta estremamente simile a quello di un’altra opera canonica, ovvero l’adattamento di Una Nuova Speranza per giovani lettori di Alexandra Bracken intitolato The Princess, the Scoundrel, and the Farm Boy (arrivato in Italia nel 2016 grazie a Giunti e tradotto come La Principessa, La Canaglia e il Giovane Fattore).
Il volume risulta disponibile nelle librerie nostrane dal 30 marzo 2022, nel consueto formato copertina flessibile con alette.
- Titolo originale: Star Wars: The Princess and the Scoundrel
- Data di uscita: 30 marzo 2023
- Autore: Beth Revis
- Edito da: Panini Comics
- Edizione: Copertina flessibile con alette, 432 pagine
- Prezzo: 21,85 € (Copertina flessibile – ACQUISTA QUI) / € 13,99 (Kindle – ACQUISTA QUI)
“Sposami” le disse.
Leia, che di solito era sempre calma e composta, e che aveva fronteggiato Vader in persona, non riuscì a nascondere il suo stupore. Sgranò gli occhi, spalancò la bocca e rimase immobile. Vedendola incapace di nascondere la sua sorpresa, Han si accorse che stava abbozzando un sorriso. Leia non nascondeva neppure il suo amore per lui, dopo tutto. Han le apparteneva.
[…] “Sì” disse Leia. Disse soltanto quella parola, con un sorriso che avrebbe potuto illuminare la galassia intera.
– La proposta di matrimonio di Han Solo a Leia Organa
Sinossi dell’editore
La Morte Nera è stata distrutta. Darth Vader è morto. L’Impero è a pezzi. E così, sulla luna boscosa di Endor, è ora di celebrare il matrimonio fra i due eroi della Ribellione: la nobile principessa e la canaglia dal cuore d’oro.
Ma “e vissero felici e contenti” non esiste nella galassia di Star Wars, e non appena i due partono per la loro luna di miele a bordo dell’astronave da crociera Halcyon dovranno affrontare una pericolosa minaccia.
Perché l’Impero può essere anche stato sconfitto, ma di certo non è scomparso…

Sulla luna boscosa di Endor, Leia e Han vengono uniti nel vincolo del matrimonio. Illustrazione per Entertainment Weekly, realizzata da Geneva Bowers.
Cosa mi è piaciuto
La prima sezione su Endor
I capitoli iniziali de La Principessa e la Canaglia rappresentano indubbiamente la parte migliore del romanzo.
Dinamica e ricca di collegamenti (tra tutti L’Insurrezione e L’Impero a Pezzi), l’indomani della Battaglia di Endor porta i protagonisti dinanzi alla fatidica domanda di cosa cambierà ora per loro, in particolare per i due protagonisti: Han prende infatti una decisione che gli cambierà la vita, mentre Leia si trova costretta a fare i conti con la leadership ribelle e con la sconvolgente verità su chi sia il suo padre biologico, una rivelazione che manterrà nascosta per decenni.
Menzione d’onore per i capitoli dedicati al matrimonio vero e proprio e alla sua preparazione, genuinamente divertenti grazie anche al contributo degli Ewok e risultanti davvero ispirati ed evocativi, in particolare la descrizione della cerimonia.
Qualche sprazzo occasionale
Nell’ultima fatica di Beth Revis, come verrà specificato nel dettaglio in seguito, vi sono notevoli problemi di ritmo, eppure si possono individuare diversi elementi che presi singolarmente possono dirsi riusciti.
Tra i momenti meglio resi su carta si hanno le riflessioni di Leia in riferimento alla rivelazione che anche lei è sensibile alla Forza e che potrebbe essere addestrata agli stessi poteri di suo fratello Luke. Contrastanti sono i di lei sentimenti in merito alle possibilità che le si potrebbero aprire dinanzi: non solo in merito al potere che potrebbe effettivamente detenere (avvicinandola, forse, al percorso di Anakin), ma anche a come cambierebbe la sua carriera politica se dovesse abbandonare tutto per diventare una Jedi.
Nonostante sia consapevole che il suo ruolo sia la servizio della galassia, questo non vuole assolutamente dire che ella non sia curiosa o comunque che non decida di provare a far ricorso al campo di energia mistico.
Interessanti anche gli elementi legati alla sottotrama del personaggio Kelad e alle sue conoscenze in ambito di manipolazione gravitazionale e alla sua applicazione militare. Impossibile non notare i riferimenti alle future tecnologie impiegate dal Primo Ordine con la Base Starkiller e agli Star Destroyer distruggi-pianeti di classe Xyston.
Dopo il controverso Shadow of the Sith, ecco dunque un altro tassello che va a collegarsi direttamente alla Trilogia Sequel , in particolare con L’Ascesa di Skywalker.
Breve appunto anche per l’antagonista, che si rivela essere una figura conosciuta all’interno della timeline canonica.
Il personaggio che fa il suo atteso ritorno è la spietata imperiale Alecia Beck, antagonista di Smuggler’s Run – A Han Solo & Chewbacca Adventure, opera che può essere letta riassunta e illustrata nel volume Eroi Galattici – Eroi e Leggende.
Purtroppo, l’ufficiale ha un ruolo assolutamente minore e risulta utilizzata in modo assolutamente non soddisfacente. Lo scopo probabilmente era quello di “giustificare” il leader degli antagonisti inserendo un volto comunque noto, evitando di presentare l’ennesimo anonimo ufficiale zelante.

La comandante imperiale Alecia Beck, così come illustrata da Phil Noto per il romanzo mirato ai giovani lettori Smuggler’s Run – A Han Solo & Chewbacca Adventure.

Vista ventrale della nave stellare da crociera Halcyon, in uno dei concept per l’attrazione Galactic Starcruiser.
L’illustrazione di copertina
L’opera realizzata da Oliver Cuthbertson per la copertina de La Principessa e la Canaglia merita un grande plauso. Negli ultimi anni per le pubblicazioni Star Wars si è optato troppe volte per la banale raffigurazione del protagonista o, ancora peggio, del suo semplice volto (si pensi a Phasma, Thrawn o Queen’s Peril).
Per il romanzo in questione si ha finalmente una composizione di più elementi e i due protagonisti non statici, ma nell’atto di compiere il gesto di un abbraccio seguito da un bacio, senza per questo optare per uno sfondo neutro o asettico ma, anzi, rappresentando Endor e il pianeta di ghiaccio Madurs.
In generale la sensazione è quella di un disegno dal sapore fortemente vintage, che ricorda le copertine del passato legate all’Universo Espanso.
Vetrina pubblicitaria, ma non troppo
Con l’annuncio dell’ambientazione a bordo della nave da crociera di lusso Halcyon, uno dei principali rischi per La Principessa e la Canaglia era quello di rivelarsi un’enorme manovra pubblicitaria nei confronti dell’hotel Galactic Starcruiser, inaugurato nel marzo 2022.
Difficile dimenticare quanto avvenuto con il progetto Galaxy’s Edge che, tra il 2018 e il 2019, aveva quasi monopolizzato il panorama cartaceo con opere come Black Spire, Thrawn – Alleanze, Ai Margini della Galassia e A Crash of Fate , rendendo decisamente eccessiva la spinta fornita alla nuova attrazione.
Fortunatamente, in questo caso l’ambientazione dell’hotel nel parco a tema Disney negli Stati Uniti risulta ben amalgamata all’interno della vicenda narrata, senza comunque rinunciare a presentare un breve tour degli elementi principali.
Ricordiamo che l’hotel di lusso ha fatto la sua comparsa anche in Prima del Disastro e nella miniserie dedicata intitolata Halcyon Legacy.

Nell’Universo Espanso, le nozze tra Han e Leia si svolgono su Coruscant quattro anni dopo la Battaglia di Endor, al termine del romanzo Un Amore per la Principessa. Illustrazione proveniente dal volume The Essential Chronology.
Cosa non mi è piaciuto
Ripetizione pedissequa
Il primo, sebbene non il principale, dei difetti riscontrati nella lettura riguarda le fasi riflessive dei due protagonisti.
Con Leia risulta molto difficile empatizzare, soprattutto nella prima metà dell’opera, in quanto risulta concentrata solamente – in maniera alquanto egoista – su quelli che sono i suoi obiettivi e doveri nei confronti della repubblica che dovrà tornare a guidare la galassia. Escluse le sezioni riferite alla Forza, tutte le altre considerazioni interiori sono volte al proprio ruolo di principessa guerriera e a come possa piegare il volere di quelli attorno a sé per perseguire i suoi scopi. Il quadro che ne risulta non può che essere fortemente negativo, soprattutto nell’ottica di quante volte il concetto viene ribadito.
Anche per il comandante del Millennium Falcon si ha il medesimo trattamento: sebbene il concentrarsi sull’anno (a volte definito “intero” e altre “quasi intero”) perduto dopo il congelamento su Bespin permetta di evidenziare come l’intera galassia sia andata avanti senza di lui, risulta eccessivo riprendere lo specifico dettaglio mezza dozzina di volte nel corso delle oltre trecento pagine.
Ne La Principessa e la Canaglia non ha dunque a realizzarsi quell’equilibrio che permette alle fasi introspettive di non risultare ridondanti ma che, invece, ottiene proprio l’effetto di risultare ripetitivo e in una certa misura frustrante per il lettore.
Luke aveva trascorso più tempo che poteva ad affinare i suoi poteri Jedi, ma Leia aveva preferito dedicarsi ai propri incarici. Erano responsabilità alle quali non poteva sottrarsi. Non le serviva andare alla ricerca di se stessa sul sentiero dei Jedi; lei sapeva già chi era. Era una ribelle.
– Leia Organa, riflessione sulla propria eredità Jedi
Ritmo incostante o inesistente
Un’altra problematica che affligge gravemente la pubblicazione non riguarda solo il cosa, ma anche il come sceglie di raccontarlo.
Esclusa la parte iniziale sulla luna boscosa, della quale si è già parlato, l’intera opera soffre di un ritmo praticamente nullo, incapace di presentare un’impostazione generale che permetta alla storia di lasciare qualcosa al lettore, una volta terminata l’ultima pagina.
La galassia lontana lontana in formato cartaceo è piena di storie dalle premesse non propriamente entusiasmanti, eppure spesso è stato possibile far sì che alcuni elementi riuscissero comunque a lasciare una traccia come in Una Prova di Coraggio o con il primo volume Alphabet Squadron, ad esempio.
La Principessa e la Canaglia purtroppo non riesce in tutto ciò, rendendo l’esperienza difficoltosa in più di un’occasione, con la parte più pesante a livello narrativo che si rivela essere proprio il frangente a bordo della Halcyon.
Nemmeno il finale riesce a ribaltarne le sorti, in quanto anch’esso appare decisamente piatto e pigro nelle sue scelte, presentando in maniera troppo tardiva gli antagonisti, che naturalmente si rivelano essere una guarnigione imperiale che non solo non riconosce la morte dell’Imperatore, ma è anche impegnata nel saccheggiare le risorse minerarie della luna Madurs.
Considerato il periodo storico in-universe, la presenza di lealisti imperiali è assolutamente giustificabile, ma rimane un comunque qualcosa di effimero, posto a colmare un vuoto all’interno dello schema delle cose. Persino l’antagonista dal volto noto per i lettori di lungo corso non riesce a essere pienamente efficace, in quanto il personaggio ha un ruolo talmente inconsistente che, fosse stato un altro anonimo ufficiale imperiale, non avrebbe cambiato nulla nell’economia del romanzo.
Tutto quanto premesso sopra è riassumibile col concetto che, a parte il matrimonio e le menzioni alla sconfitta dell’Impero nei cieli di Endor, non si ha mai davvero il sentore di trovarsi a una storia successiva a Il Ritorno dello Jedi. Anzi, la sensazione che si tratti di un’avventura romanzata proveniente direttamente dalla serie a fumetti ambientata tra Episodio IV ed Episodio V è una compagna costante nel corso di quasi tutti i capitoli.

L’interno della sfarzosa nave stellare da crociera Halcyon; immagine promozionale per l’attrazione Galactic Starcruiser.
Matrimonio affrettato?
Un ultimo elemento che non convince appieno una volta terminata il frangente dedicato alle nozze, è il comportamento dei due novelli sposi una volta saliti a bordo della nave da crociera di lusso.
Nonostante siano appena uniti nel matrimonio, Han e Leia iniziano immediatamente ad agire ognuno per conto proprio: il primo affronta una trama minore nei ponti inferiori della Halcyon, mentre la principessa di Alderaan si dedica interamente alla politica per sostenere la nuova repubblica che sostituirà l’Impero al timone della galassia.
L’assistere alle nozze e immediatamente vedere i due protagonisti procedere su due binari paralleli restituisce una sensazione di confusione, soprattutto considerando che occorre attendere la metà del romanzo per rivedere l’iconico duo operare fianco a fianco.
Proprio Leia rappresenta l’anello maggiormente debole, una volta iniziata la luna di miele. Incapace di distaccarsi dal proprio ruolo di leader della ribellione, mette letteralmente piede a bordo della Halcyon e, come menzionato poco sopra, inizia a tessere relazioni diplomatiche con i facoltosi passeggeri, disinteressandosi completamente del marito.
Non solo, il personaggio di Carrie Fisher risulta talmente ossessionato dalla propria investitura da rendere un attrito continuo le sue scene con Han, arrivando al punto di deviare la rotta della nave di lusso, pur di perseguire i propri obiettivi. Risulta fisiologico che la principessa guerriera non possa lasciarsi tutto alle spalle all’indomani della morte dell’Imperatore, ma per un’opera incentrata sulla coppia si sarebbe potuto fare di meglio.
Nemmeno per il re delle canaglie pare però esserci pace: dopo l’agghiacciante rappresentazione in Un Amore per la Principessa, sembra che il la prospettiva del matrimonio interferisca con le capacità di giudizio del contrabbandiere sia nella timeline canonica che Legends.
Sebbene in maniera minore rispetto all’eroina ribelle, anche Han compie delle scene che risultano assolutamente fuori luogo per il personaggio interpretato da Harrison Ford.
Non solo incide le iniziali di lui e Leia sulle tubature di una nave di lusso come un adolescente (accantonando completamente quella che è la sensibilità del corelliano per le navi stellari, in particolare quelle costruite dalla compagnia per cui lavorava il padre), ma addirittura chiede alla sua futura moglie di sposarla su Endor immediatamente, circa dieci giorni dopo essere stato liberato dal palazzo di Jabba e dopo aver vissuto un anno nella carbonite. Molto difficile immaginarsi un Han Solo così precipitoso.
Leia rise. “tu… anzi, noi veniamo prima per tutto il resto del viaggio.” Le sue parole volevano essere un giuramento solenne. “Se avranno bisogno di me, Mon dovrà pilotare un’astronave di persona fino a Synjax per venirmi a prendere in spiaggia.”
“E se dovesse provarci” ribatté Han, giurndo a sua volta, “potrei persino spararle.”
– Leia Organa, ad Han Solo
Commento finale
La Principessa e la Canaglia si rivela purtroppo un’opera dalla sufficienza risicata e nulla più.
Nemmeno le premesse, ovvero una storia che strizza fortissimamente l’occhio in direzione del genere romance, riescono a evitare di storcere il naso dinanzi ad alcune azioni compiute dai due protagonisti e alla resa complessiva finale.
Esclusa la prima parte ambientata su Endor, la prima metà del libro è assolutamente da dimenticare, dominata da individualismi che mal si sposano con l’idea di un romanzo del genere, soprattutto se risolti troppo tardivamente all’interno della narrazione.
Si risconta un lieve miglioramento nella seconda, che però appare mutuata direttamene dalle trite dinamiche della serie a fumetti Star Wars (2015), riducendo il tutto a una mera missione di sabotaggio e di supporto alla popolazione di una luna ancora vincolata al giogo imperiale.
Riflessioni ripetute all’eccesso e un ritmo inconsistente prevaricano gli occasionali elementi positivi che comunque non mancano di emergere, come il matrimonio sulla luna boscosa di Endor o Leia faccia a faccia coi suoi poteri correlati alla Forza.
Si è fortunatamente lontani dalle peripezie narrative e dalle ingenuità del periodo storico in cui vennero scritti Matrimonio e Un Amore per la Principessa… ma il brio di allora non è affatto presente.
Consigliato solamente ad appassionati della saga e del genere romance, per tutti gli altri risulterà davvero difficile arrivare all’ultima pagina.
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Opere correlate:
– Halcyon Legacy;
– L’Impero a Pezzi;
– Matrimonio;
– Un Amore per la Principessa.
Arturo
I agree with the review of the work. I was so disappointed with this novel.