Nel corso della storia plurimillenaria della Galassia, i Sith e gli altri adepti del Lato Oscuro della Forza hanno cercato di imporre il proprio potere scatenando guerre, architettando complotti e costruendo su queste basi i propri imperi del male. Il loro dominio si è storicamente espresso attraverso governi dispotici esercitati da luoghi di potere inquietanti ma allo stesso tempo grandiosi. Tutti i mondi in cui i Sith si sono insediati stabilmente portano segni indelebili di questo passaggio, perché come sappiamo il Lato Oscuro corrompe e corrode tutto ciò che tocca, cercando di trasformare l’universo a propria immagine e somiglianza.
Fortunatamente, i Jedi hanno sempre fermato i loro nemici giurati, ma ciò non toglie che nella Galassia vi siano numerosi pianeti dove la traccia del Lato Oscuro rimane a imperitura memoria dell’abominio dei Sith, nella forma di grandi fortezze, città e palazzi di ambiziosi Signori Oscuri, di popolazioni la cui mente è schiava o anche solo di una presenza malevola di veri o presunti spiriti. Spesso, poi, saranno luoghi di naturale concentrazione del Lato Oscuro ad attirarvi presenze poco raccomandabili. È proprio in un viaggio attraverso questi luoghi che il presente approfondimento vuole guidarci, dalle origini alla caduta dell’Ordine Sith.
Per una maggiore completezza, e nella speranza di contribuire alla conoscenza della mitologia della saga da parte del lettore, l’articolo esplorerà i pianeti del Lato Oscuro presenti in entrambi gli universi espansi, Canone e Legends. Pertanto, facciamo una piccola premessa metodologica. Ricordiamo che pressoché tutti i pianeti presenti nel vecchio universo Legends sono stati riportati nel Canone; quindi potenzialmente ogni luogo Sith menzionato sotto potrebbe esistere in entrambi gli universi con una storia molto simile tra i due. Non in tutti i casi però abbiamo informazioni esaustive, e spesso tra le due versioni della saga molti pianeti ricorrono da una parte e dall’altra semplicemente come rapide menzioni. Più volte racconteremo solo la versione Legends di un pianeta, perché nel Canone esso è stato o solo nominato di sfuggita senza grandi agganci al Lato Oscuro o del tutto tralasciato finora.
Per l’esposizione che seguirà, procederemo nel seguente modo: di seguito a ogni pianeta seguirà una dicitura tra parentesi indicante l’universo (o gli universi) di appartenenza, quindi per esempio “Moraband/Korriban (Canone/Legends)”, MA “Exegol (Canone)” o ancora “Byss (Legends)”. Per ogni versione della storia del pianeta seguirà un paragrafo separato dal successivo da un “a capo”, passando poi a un mondo successivo. Laddove l’informazione sia reperibile con una certa accuratezza, verrà indicata la posizione del pianeta nella geografia galattica secondo lo schema a quadranti presente in The Essential Atlas. In calce trovate le fonti utilizzate per trarre le informazioni. Iniziamo senza ulteriore indugio.
Moraband/Korriban (Canone/Legends)
Moraband, noto in tempi antichi col nome di Korriban, è un pianeta nei territori dell’Orlo Esterno situato nel quadrante R-5.
Si tratta del mondo natale dell’Ordine Sith, costellato di megalitici monumenti funerari ai grandi Maestri e sovrani e di antichi templi adibiti ai rituali del Lato Oscuro, la maggior parte dei quali sono ridotti a rovine polverose. All’interno del Canone conosciamo molto poco della storia del pianeta, di quando esso era un fiorente centro di potere. Sappiamo tuttavia che un tempo Moraband era un mondo fertile, trasformato in una landa desolata, arida e arsa dopo secoli di devastazioni.
Qui vennero infatti combattute numerose guerre tra Sith e Jedi oltre che, molto probabilmente, conflitti intestini tra gli stessi Sith assetati di potere. Di quest’ultima circostanza abbiamo anche un esempio concreto: come viene narrato in Miti e Favole, in un tempo imprecisato ma remoto, l’apprendista Sith Ry Nimbis si ribellò al suo Maestro Darth Caldoth, che lo sconfisse e lo trasformò in una statua, lasciata su quello che allora era Korriban quale testimonianza lugubre.
Ma i monumenti più rappresentativi sono ovviamente i grandi mausolei e templi della Valle dei Signori Oscuri, visitata da Yoda sotto la guida delle Sacerdotesse della Forza. Qui la presenza del Lato Oscuro è più forte che mai, e si possono trovare le tombe di Khashyun e del più noto Darth Bane, fondatore della Regola dei Due. Yoda parve avere un confronto faccia a faccia con lo spirito di Bane e con altri Sith imprecisati, ma si trattava solo di illusioni. Il Lato Oscuro della Forza non lascia nulla di vivo dietro di sé: Moraband è l’antica terra natia dei Sith e come tale riveste un’importanza cruciale nella storia della galassia, ma ora è solo un cumulo di rovine con pochi rimasugli di conoscenza ancora da trarre. Rimane piuttosto noto agli studiosi di storia, oltre che ai Jedi, cosa che lo rende poco adatto come base operativa per Darth Sidious redivivo dopo la battaglia di Endor.
La storia di Korriban per come è nell’universo Legends è invece molto particolareggiata, lunga, financo sterminata e quindi, inevitabilmente, presenta elementi di confusione. Riserviamo questa trattazione per un futuro articolo specificamente dedicato.

Tavola dal fumetto Legends Le Cronache degli Jedi, raffigurante la Valle dei Signori Oscuri
Exegol/Ixigul (Canone)
Il pianeta Exegol (conosciuto nei millenni addietro anche Ixigul) è situato nelle Regioni Ignote, appena fuori da una zona molto turbolenta e difficile da navigare, chiamata lo Spazio Rosso per il colore della grande nebulosa di materia interstellare che lo caratterizza. Siamo inoltre non troppo distanti dai territori dell’Ascendenza Chiss.
In epoca antica Exegol aveva un clima temperato e un ambiente fertile, ma come viene riportato dal Maestro Jedi Kli l’Anziano nel sacro testo del Rammaghon i Sith lo portarono alla devastazione. Il mondo divenne arido e desolato allorché essi ne fecero una delle loro principali roccaforti, costruendovi una cittadella imponente che torreggia tra le tempeste di fulmini, all’interno della quale troviamo statue ciclopiche dei grandi Signori Oscuri del passato e soprattutto il cupo e possente Trono dei Sith.
All’esterno, l’ambiente è formato da pianure e altipiani deserti. Nei secoli, inoltre, gli accoliti e gli adoratori dei Sith hanno ulteriormente sfregiato la superficie del pianeta scavando fenditure che penetrano in profondità nella crosta, nella speranza di raggiungere una presunta vergenza nella Forza.
Altre strutture sotterranee, presumibilmente collegate alla cittadella, sono i cantieri navali e i depositi dai quali decollò la flotta di Star Destroyer classe Xyston del risorto Imperatore Palpatine. Quest’ultimo sceglie Exegol come base perché la sua posizione è sempre rimasta un segreto, e il pianeta stesso poco più di un mito, a differenza di Moraband. Exegol è inoltre il luogo di origine del Leader Supremo Snoke (sì, ecco tutta la verità su di lui). L’unico modo per giungere su Exegol è infatti seguire i Puntatori Sith, unici strumenti che contengano la rotta sicura tra le turbolenze di quest’area delle Regioni Ignote.

La Sith Darth Noctyss, dal racconto A Life Immortal contenuto in Dark Legends.
Quella che è molto probabilmente la vicenda più antica nota su Exegol è la storia di Darth Noctyss (narrata nel volume Dark Legends). Anche se dobbiamo tenere conto che potrebbe essere stata distorta dal tempo, da essa ricaviamo che già allora la cittadella era abbandonata.
Da altra fonte abbiamo indizi che suggeriscono ci fosse ancora una presenza Sith attorno al 1000 BBY. Il pianeta torna alla ribalta nel 35 ABY, quando Darth Sidious dichiara alla galassia la propria resurrezione e il suo incombente Ordine Finale, in preparazione da molti anni.
Exegol è inoltre il luogo di origine del Leader Supremo Snoke, come narrato nella pellicola e nell’adattamento romanzato.
Malachor (Canone/Legends)
Non si esagera dicendo che questo è il mondo la cui vista dà un senso molto più pieno all’espressione “La vendetta dei Sith“. Malachor si situa nell’Orlo Esterno ed è la sede di un antico tempio Sith con tanto di superarma che sfrutta l’energia dei cristalli Kyber al suo interno.
L’arma e il tempio risalgono all’incirca al 4000 BBY e sono opera di Darth Tanis (si tratta forse della stessa Sith la cui voce viene udita da Ezra Bridger all’interno dell’Holocron trovato nel tempio insieme a Darth Maul). L’habitat di Malachor è per lo più roccioso, arido e secco, con una caratteristica distesa di materiale vetroso nero (forse carbonite) che copre una vasta area come la superficie di un mare immobile.
Al di sotto di questo strato si trova la vera superficie del pianeta e il tempio Sith visto in Darth Maul e in Rebels, circondato dai resti pietrificati e carbonizzati di centinaia di Cavalieri Jedi e di Sith. Si tratta dei cadaveri delle vittime del Grande Flagello di Malachor, un evento tragico per tutte le parti coinvolte. Da quanto si può dedurre, nei tempi remoti i Jedi lanciarono un attacco contro il tempio e la sua superarma. Davanti alla disfatta imminente, pare che i Sith abbiano attivato accidentalmente la superarma in modo da distruggere entrambi gli schieramenti, trasformando Malachor in un cimitero infernale.
Il trauma fu molto profondo per entrambi gli Ordini. Da allora i Jedi evitarono Malachor, che divenne un vero e proprio mondo proibito (probabilmente perché il Flagello lo aveva devastato al punto da creare una “ferita nella Forza”, concetto che tornerà utile tra breve) e i Sith (che in ultima analisi ne uscirono come i veri sconfitti) videro questa disfatta come l’epitome dell’oppressione dei Jedi, un massacro perpetrato dai seguaci del Lato Chiaro per sopprimere l’eterodossia, e ne trassero ulteriore furia e sete di vendetta, per l’appunto. Darth Sidious portò qui più volte il giovane Maul (nella miniserie Darth Maul e ne l’Età della Repubblica- Nemici) per renderlo testimone del male che i Jedi avevano inflitto ai Sith, e per persuaderlo come non mai della necessità di vendicarsi.

Il Tempio Sith di Malachor in un concept art per la seconda stagione di Rebels
Molte sono le affinità con la versione Legends. Nel vecchio Universo Espanso abbiamo il pianeta corrispondente Malachor V, dalle simili caratteristiche geografiche e apparso per la prima volta nel videogioco Knights of the Old Republic II.
Qui ebbe luogo la battaglia decisiva delle Guerre Mandaloriane, nel 3960 BBY. Le forze della Repubblica Galattica erano guidate dai Jedi Revan e Malak, poi futuri Signori dei Sith. Il primo decise, dopo aver sconfitto in duello Mandalore il Supremo, di attivare una superarma denominata Generatore di Massa Oscura, che in breve spazzò via definitivamente la minaccia dei guerrieri nomadi, portandosi via anche una buona porzione della flotta repubblicana.
In seguito, Malachor divenne l’epicentro di quella che molti descrivono come “una ferita nella Forza”, un vuoto del tutto privo di vita, un nulla assoluto e terrificante per chiunque fosse sensibile alla Forza. Questi eventi vengono narrati soprattutto nei due videogiochi della saga di KOTOR e nel romanzo Revan.
Mustafar (Canone/Legends)
Il vulcanico Mustafar – situato nel quadrante L-19 – è uno dei luoghi più rilevanti e simbolici dell’intera saga starwarsiana. A cominciare dal suo nome (derivato dall’arabo “Mustafa” ovvero “Prescelto”), al suo ambiente che costituisce una palese metafora infernale e di devastazione interiore e naturalmente per gli eventi quivi accaduti. Il suo collegamento con il Lato Oscuro comincia ad emergere nel Canone con Rogue One, la prima apparizione della Fortezza Vader.
Nell‘omonimo arco narrativo scopriamo che Vader, con la collaborazione (insincera) di Lord Momin costruisce il castello sopra un piccolo santuario Sith (analogo a qualcosa che troveremo più sotto) antico in modo che la struttura canalizzi le energie del Lato Oscuro e possa aprire il portale per riportare in vita Padmé. Per approfondire ulteriormente, rimandiamo a questo articolo.
Abbiamo quindi una forte presenza oscura, approfondita ulteriormente nel videogioco VR Vader Immortal. Si scopre che l’habitat infuocato di Mustafar fu causato dalla Bright Star, un congegno mistico usato da Lady Corvax per cercare di riportare in vita il marito defunto. Vader cerca di riutilizzarlo in un altro tentativo di ritrovare Padmé. L’operazione ovviamente fallisce e l’artefatto viene distrutto. Da allora il pianeta inizia a raffreddarsi e a rivedere lo sviluppo della vita, spiegando l’ambiente differente che vediamo in L’Ascesa di Skywalker.
Nella timeline Legends, invece, il pianeta viene accantonato, ricevendo solamente qualche menzione sporadica ed essendo sede di una delle missioni del videogioco Battlefront II (2005), nella quale la 501a legione imperiale, priva però di Darth Vader, si reca sul pianeta lavico per annientare l’irriducibile separatista geonosiano Gizor Dellso.
Nel 138 ABY, inoltre, si scopre che Mustafar vede la presenza di diversi membri dei Sith mentre Darth Krayt annuncia alla galassia il suo ritorno.

Il pianeta Mustafar al tempo di Episodio III.
Dagobah (Canone/Legends)
Il pianeta paludoso Dagobah (quadrante M-19) è famoso per essere il luogo di esilio del Maestro Yoda dopo le Guerre dei Cloni, e assieme per la presenza della grotta del Lato Oscuro. In un pianeta dove la Forza è così potente, data la sovrabbondanza di forme di vita, l’oscurità che le è contraria si rifugia in questo luogo ristretto, dal quale promana un senso di freddo, morte e inquietudine. All’interno della caverna è possibile per chi entra ricevere visioni ispirate dal Lato Oscuro, spesso cariche di presagi infausti ma che possono essere anche rivelatrici e istruttive, che pongono il visitatore di fronte alle proprie peggiori paure e nel contempo fanno da avvertimento.
Il caso più famoso è quello di Luke Skywalker che, nel combattere contro Darth Vader e nello scoprire che al di sotto della sua maschera si celava il volto dello stesso Luke, intravide simbolicamente quello che avrebbe potuto essere il suo destino finale se non fosse stato attento a resistere alla rabbia e alla tentazione del Lato Oscuro. Yoda vi vide il pericolo della distruzione dell’Ordine Jedi durante la sua prima visita, e probabilmente fu di questa occasione che si ricordò nello scegliere una nuova casa dopo L’Ordine 66.
L’abbondanza di vita e la grotta del Lato Oscuro fornivano insieme una schermatura considerevole nella Forza per il minuto Maestro Jedi, oltre a stimolare le sue profonde meditazioni sulla Forza. La grotta venne visitata anche da Ben Solo (nelle vesti del caduto Kylo Ren) accompagnato dal Leader Supremo Snoke. Il novello apprendista oscuro rivisse il trauma del presunto tradimento dello zio Luke e nel suo sforzo spasmodico di cancellare il passato, pose fine al tutto facendo crollare la caverna su se stessa.

Kylo Ren entra nella grotta del Lato Oscuro su Dagobah nella storia contenuta nel volume L’Età della Resistenza – Nemici.
Nella continuità Legends scopriamo inoltre la causa specifica di questa oscurità della caverna.
Ne I Racconti vediamo che centinaia di anni prima della saga principale, un Cavaliere Jedi chiamato Minch (nome che nelle prime fasi di scrittura de L’Impero Colpisce Ancora doveva essere quello di Yoda) combatté e sconfisse all’interno della caverna un Jedi Oscuro, il cui potere si legò per sempre a questo luogo e rimase a infestarlo. Ad ogni modo, anche in questa versione la caverna gioca un ruolo nella decisione di Yoda di stabilirsi qui.
Nel 9 ABY, durante gli eventi de L’Erede dell’Impero Luke trovò nella grotta un radiofaro (che dieci anni dopo scoprì appartenere a Jorj Car’das, il quale aveva incontrato Yoda) ed ebbe una visione di Mara Jade nel ruolo di Mano dell’Imperatore. Rispetto a molti altri luoghi, Dagobah si distingue per un ambiente brulicante di vita e quindi ricco nella Forza – in questo perfettamente normale – ma con un punto marcio al suo interno, cosa che ritroviamo anche su Ambria.
Ziost (Canone/Legends)
Facente parte del quadrante R-4, adiacente a Moraband, Ziost è stato uno dei mondi principali del dominio Sith nei tempi andati.
Seguendo la stessa sorte del suo vicino più famoso, di Exegol e di altri pianeti monori quali Asog, Rhelg e Jaguada, Ziost è stato ridotto alla desolazione dalla pratica delle scienze oscure.
Come per molti di questi mondi, l’accesso a Ziost venne proibito dalle autorità all’epoca della Nuova Repubblica. Non sappiamo come fosse il pianeta prima dell’arrivo dei SIth, ma è molto probabile che il suo stato successivo sia assimilabile o quasi coincidente con quello della versione Legends.
In tale versione la superficie rocciosa del pianeta era ghiacciata e innevata, spazzata da venti gelidi che ululavano tra le montagne. Si tratta delle conseguenze di un’era glaciale forse indotta dalla stregoneria del Lato Oscuro e risalente addirittura all’epoca dell’Impero Infinito dei Rakata.
Nel Legends i SIgnori Oscuri dell’Impero Sith si riunivano in consiglio all’interno di una grande cittadella quivi situata, il che rendeva Ziost la vera capitale dell’impero (stante ovviamente il grande splendore di Korriban, sicuramente più rappresentativo e iconico), come stabilito addirittura dai primi Jedi Oscuri esiliati dopo i Cent’Anni di Oscurità.
Giunti nello spazio Sith attorno al 7000 BBY, essi sottomisero la specie omonima sul loro pianeta natale, ma immediatamente scoprirono le colonie, e ritennero Ziost adatto a fungere da sede del potere, un luogo più riparato e tranquillo dove riunirsi in futuro. Durante gli antefatti della Grande Guerra Iperspaziale, numerosi Signori Oscuri più o meno pittoreschi si ritrovarono nella cittadella di Ziost per discutere dell’opportunità (sostenuta da Naga Sadow) di invadere o meno la Repubblica Galattica, proposta osteggiata invece da Ludo Kressh.

Ajunta Pall sul pianeta Ziost. Dipinto proveniente da The Essential Guide to the Force.
Yavin 4 (Canone/Legends)
Il gigante gassoso Yavin si trova nel quadrante P-6, nell’Orlo Esterno. Si tratta di una zona di importanza cruciale nella storia galattica. La Battaglia di Yavin infatti segna l’anno zero, lo spartiacque nel calcolo degli anni nella galassia.
Proprio sulla quarta luna del pianeta, dove l’Alleanza Ribelle trovò rifugio, si celano tuttavia segreti più profondi. Sappiamo infatti che il complesso di strutture che ospitavano Base Uno è di origine Massassi, una razza misteriosa da lungo estinta che ha edificato questi templi.
Nel Canone sappiamo per certo di un legame con la Forza, sebbene indeterminato. Il collegamento più certo è con la setta Jedi deviata dell’Ordu Aspectu (cercata dalla Dottoressa Aphra). Non sono noti ulteriori dettagli e speriamo che questa linea venga ripresa in futuro, ma l’ispirazione verso l’universo Legends è ben evidente.
Nel Legends la quarta luna di Yavin fu il rifugio di Naga Sadow, il leader dell’Impero Sith sfuggito per un soffio alla Grande Guerra Iperspaziale. Egli approdò con il suo incrociatore, pieno di soldati Massassi (una sottospecie forzuta e aggressiva dei Sith purosangue) e fece edificare le grandi piramidi nella giungla della luna. Mille anni dopo, nel 4000 BBY, il Jedi caduto Exar Kun prese possesso della fortezza e degli ultimi Massassi e diede inizio alla Guerra dei Sith.
Il suo spirito rimase intrappolato nel Grande Tempio di Yavin per tutta la storia galattica, attraversando anche il periodo in cui l’Alleanza Ribelle si stabilì qui, fin quando Luke Skywalker decise di creare la sua Accademia Jedi proprio nel Grande Tempio. La presenza degli utilizzatori del Lato Chiaro risvegliò lo spirito di Exar Kun, che cercò di corrompere diversi allievi e mise temporaneamente fuori combattimento lo stesso Gran Maestro Jedi.
In seguito, tutti i nuovi apprendisti unirono le proprie forze e cancellarono definitivamente lo spettro del Sith, incapace ormai di ingannare la morte. Questa fu la fine della presenza del Lato Oscuro su Yavin, ma non certo quella delle vicissitudini travagliate della luna (come leggiamo in L’Arma Segreta ed Edge of Victory – Conquest).

Il Signore Oscuro dei Sith Naga Sadow dirige la costruzione dei templi Massassi su Yavin 4
Byss (Legends)
Byss è un pianeta situato nel Nucleo Profondo, quadrante K-11. Originariamente si trattava di un mondo soleggiato e vitale, ricco di vegetazione e specchi d’acqua, che concentrava naturalmente la Forza.
Il che, unitamente alla sua posizione nascosta, attirò l’interesse di Palpatine, che diede inizio a una grande colonizzazione del pianeta (privo di forme di vita intelligente) sin dai primi tempi dell’Impero Galattico, trasformando Byss in un opprimente mondo fortezza, dove si trovava anche la sua torreggiante cittadella imperiale, grandi cantieri per la costruzione di flotte di Star Destroyer e altre superarmi (appartenenti queste ultime alle somme vette delle Vere Guerre Stellari: il Cannone Galattico, i Devastatori di mondi e il Super Star Destroyer Eclipse, quest’ultimo poi ripreso nel Canone).
La grande presenza di Byss nella Forza fu distorta dal potere di Palpatine in un’aura oscura che pervadeva l’intero pianeta e lo spazio circostante. Il Lato Oscuro qui era talmente forte che Luke Skywalker (citando all’inverso sé stesso) definì Byss “il centro oscuro dell’universo”. Si tratta, in pratica, dell’Exegol dell’universo Legends. L’analogia è ancor più legittima se consideriamo che qui l’Imperatore teneva i propri corpi clonati di riserva (e quindi per forza di cose più deboli e meno capaci di reggere il suo potere), dei quali prendeva possesso tramite trasferimento dell’essenza, lo stesso processo che abbiamo visto nel Canone.
Dopo la scoperta del pianeta (di cui nulla si sapeva dopo l‘Impero Infinito dei Rakata), Palpatine approntò diversi sistemi di pozzi gravitazionali per mantenere aperta la rotta di Byss, un corridoio iperspaziale pericolosissimo dati gli ostacoli che il Nucleo Profondo presentava nella forma di buchi neri e anomalie varie. Byss fu la base delle operazioni militari del 10-11 ABY per la riconquista della Galassia (poco dopo la provante campagna di Thrawn). L’impero del Nucleo Profondo era sinora rimasto nell’ombra ad attendere il momento favorevole.
Fu il periodo di impiego di tutte le superarmi succitate da parte dell’Imperatore risorto, che alla fine venne sconfitto dalla Nuova Repubblica e i suoi corpi clonati distrutti; un fato che spettò allo stesso pianeta, disintegrato da un proiettile del Cannone Galattico.

La cittadella imperiale di Palpatine su Byss.
Nathema (Legends)
Si tratta, questo, di un caso particolare. Non vi è Lato Chiaro né Lato Oscuro qui, non vi è nulla.
Successivamente alla disfatta nella Grande Guerra Iperspaziale, l’Impero Sith crolla rapidamente su se stesso. Ma uno dei Signori Oscuri più giovani, Tenebrae, ex pupillo del defunto Marka Ragnos riesce a radunare alcuni suoi omologhi sopravvissuti, insieme a numerosi soldati sul remoto pianeta Nathema.
Fingendo di voler attuare un rituale di stregoneria Sith che spazzi via i Jedi (forse qualcosa di simile alla bomba psichica di Darth Bane – Il Sentiero della Distruzione), egli risucchia tutta la Forza vivente dai suoi compagni e da tutta la popolazione e l’ambiente del pianeta.
Ogni cosa vivente sulla superficie di Nathema muore, ma non è tutto. Il pianeta viene completamente privato di ogni energia vitale, escluso per sempre dalla Forza, creando un vuoto assoluto simile a quello di Malachor V, un vuoto capace di atterrire anche Sith come Lord Scourge e Darth Nyriss, che nota (nel romanzo Revan) come questa distorsione sia abominevole, un nulla cosmico letterale, ributtante anche per un guerriero Sith avvezzo alla distruzione.

La città imperiale di Kaas City, su Dromund Kaas.
Dromund Kaas (Legends)
Lo stesso Tenebrae, ora sotto il titolo di Darth Vitiate (forse il personaggio più esagerato dell’Universo Espanso, seguito a ruota da Starkiller) guidò i pochi superstiti fino a Dromund Kaas, un pianeta situato a relativamente poca distanza dalle grandi roccaforti cadute del primo Impero Sith, ma la cui ubicazione si era persa da tempo. P
osto oltre il limite dell’Orlo Esterno, nello Spazio Selvaggio, si trattava di un mondo piovoso e tempestoso, tratti aggravati dall’immensa energia oscura accumulata da Vitiate. La pioggia scende a dirotto da un cielo costantemente nero, che quasi cancella la distinzione tra il giorno e la notte, rischiarato solo dalle tremende scariche elettriche dei fulmini.
In principio era una piccola colonia, visitata anche da Sorzyus Syn, poi abbandonata. Dromund Kaas divenne la capitale di un nuovo Impero, che rimase nell’ombra per più di mille anni, fino a quando i Jedi Revan e Malak non vi giunsero e, manipolati da Vitiate, ritornarono nella galassia conosciuta come Signori dei Sith. Tornato alla luce, Revan (nel romanzo omonimo) viaggiò fino a qui per combattere l’Imperatore Sith, ma fallì. Tre secoli dopo, da Dromund Kaas partì la Grande Guerra Galattica (al centro del videogioco MMO The Old Republic e dei suoi famosi trailer), che in ultimo si risolse con la sconfitta dei Sith. Revan nelle sue visioni ricorda il pianeta con le seguenti parole che collochiamo a conclusione dell’articolo come rappresentazione emblematica di tutti i luoghi corrotti dal Lato Oscuro.
Qui le tenebre regnano eterne. Non c’è sole né alba, solo il buio perpetuo della notte. L’unica illuminazione sono saette che si fanno strada squarciando le nubi tempestose, seguite da un tuono che squassa il cielo e da una scrosciante pioggia gelida.
La tempesta sta arrivando, e non c’è via di fuga.
– Revan, in sogno
Bonus: Coruscant (Canone)
Il collegamento tra la capitale galattica e il culto dei Sith viene molto spesso tralasciato, sia perché obiettivamente minore di altri casi, sia perchè posto in luce da una delle primissime opere cartacee del Canone, ovvero il romanzo Tarkin.
Scopriamo infatti che al di sotto del Tempio dei Jedi (trasformato poi nel Palazzo Imperiale) si trova un piccolo santuario Sith, che potremmo paragonare a una cappella.
Di essa è ignoto quasi tutto: non conosciamo né i costruttori, né l’epoca di realizzazione e di conquista, tantomeno dettagli sulle pratiche lì svolte o su eventuali Signori Oscuri che vi siano passati. Ciò che è noto è la volontà esplicita dei Jedi di edificare il loro santuario sopra quello del nemico sconfitto, per simboleggiare il trionfo del Lato Chiaro sui Sith e neutralizzare l’influenza del Lato Oscuro. Sappiamo inoltre che il santuario (come il Tempio dei Jedi) è appropriatamente costruito sopra un’altura al centro di una vergenza della Forza.
Rimasto per molto tempo un mistero inesplorato del Canone, il santuario è stato ripreso nel romanzo Nell’Oscurità di Claudia Gray, del ciclo L’Alta Repubblica. Possiamo inoltre ipotizzare ragionevolmente che Darth Sidious (solito entrare in questo luogo per meditare) abbia operato proprio da qui la stregoneria Sith per entrare nel Mondo tra i Mondi, nella serie animata Rebels.
Il tema del Tempio come vergenza viene ripreso anche nella timeline Legends, sebbene non abbia collegamenti diretti col Lato Oscuro. Il riferimento nello specifico è al romanzo Rebel Stand, nel quale Luke e un team di Jedi scelti si avventurano in un’ecumenopoli ormai irriconoscibile dopo essere stata conquistata dagli Yuuzhan Vong.
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